Il racconto non riguarda il volo di un nostro socio ma di Giorgio RINALDI un pilota, purtroppo scomparso, dell'aeroclub di Modena. Siccome ci è piaciuto ve lo proponiamo.

"La storia comincia circa alla metà di aprile quando il mio amico Giorgio Rinaldi, che appartiene al mio stesso Aeroclub, mi chiama dall'Italia.
Mi dice che ha intenzione di andare in pensione e vuole acquistare l'aereo dei suoi sogni prima di morire di vecchiaia.
Ho conosciuto Giorgio 60 anni fa quando, uniti dalla stessa passione, cercavamo di diventare piloti.
Facciamo ricerche su internet per conoscere la disponibilità di tale aereo; ci mettiamo in contatto con 2 Genes Aviation, un distributore della Piper nell'area della Baia di San Francisco che sa come svolgere le pratiche burocratiche necessarie per il trasferimento dell'aereo dagli Stati Uniti all'Italia.
Ai primi di Maggio, Giorgio, proveniente dall'Italia ed io proveniente da Santa Fe (Nuovo Messico), ci incontriamo dal Distributore della Piper a San Francisco.
Giorgio noleggia un piccolo bimotore con relativo pilota e noi tre insieme ci mettiamo in cerca del miglior aereo che si possa trovare.     Si vola da San Francisco a Los·Angeles, ma quel particolare aereo che vediamo non è sufficientemente bello. Il volo di ritorno sulla vallata di Sacramento di notte è spettacolare; né nuvole né nebbia, ma decine e decine di piccole e grandi chiazze di luce in tutte le direzioni.
Il giorno seguente andiamo a Nord di San Francisco; ma anche questo aereo che vediamo non è sufficientemente in buono stato.
Il terzo giorno andiamo in macchina a Nord di San Francisco e, finalmente Giorgio trova l'aereo che lui vuole: un bellissimo Piper Malibu Mirage a sei posti con un motore da 350 HP con turbo compressore, con cabina pressurizzata che permette la salita a 8000 metri, GPS, Radar Meteo ecc. ecc.
Alcuni giorni dopo l’aereo viene portato al distributore della Piper di San Martin (California) per una severa ispezione e alcune minori riparazioni alla fusoliera, strumenti e motore. Nel frattempo Giorgio decide di ritornare in Italia e io invece di ritornarmene a Santa Fe; ma prima di partire mi chiede se voglio aiutarlo a portare l'aereo in Italia.
Questa è una pessima idea . Ho 83 anni, sono sordo e quindi incapace di comunicare con i controllori di volo, senza esperienza di navigazione strumentale a lungo raggio e senza conoscenza dell'aereo che Giorgio ha comperato.
Egli ha 73 anni, con maggior esperienza di volo della mia, ma incapace di comunicare in Inglese e limitata conoscenza dell'aereo che ha comperato.
Fortunatamente si rende conto della situazione e si convince ad assumere un pilota professionista con esperienza profonda sulla traversata dell’Atlantico.
D. R., cittadino svizzero, 60 anni di età, che si dimostrerà più capace del previsto.
Alcune volte, durante la traversata, penserò al nostro aereo come a un ricovero volante.
lo e Giorgio ci siamo incontrati di nuovo a San Francisco il 10 giugno dove avrà inizio la fase di addestramento sul nuovo velivolo.
Il nuovo istruttore ci metterà al corrente sui sistemi e strumenti di questo aereo complicato. Impareremo che per la traversata Atlantica sarà necessario avere un battello di gomma per tre persone, una muta subacquea per ogni persona a bordo, una pistola "Verry" con relativi razzi di segnalazione, cibo di emergenza, acqua da bere, uno strumento che indica la nostra posizione alle aerolinee che passano in quota in caso di avaria al motore, ecc.
Impariamo che in caso di sopravvivenza ad un ammaraggio forzato nell'oceano e se non si avrà il tempo di indossare la muta subacquea, l'ipotermia ci ucciderà in cinque minuti....Non male!
Finalmente il giorno della nostra partenza si avvicina.
Il 6 Luglio io e Giorgio andiamo all'aeroporto internazionale di San Francisco a prendere il pilota professionista che arriva dalla Svizzera.
Il 7 Luglio si collauda l'aereo.
Dobbiamo essere certi che il motore, il sistema di pressurizzazione e tutti gli strumenti funzionino a perfezione.
Dopo questo collaudo si comincia a caricare il battello di gomma, le mute subacquee, valigie e valigette, abiti invernali, carte di navigazione, ecc.
Sembra non ci sia fine alle cose che dobbiamo prendere con noi.
Timidamente chiedo al Sig. R. se non siamo troppo carichi per la pista da cui dobbiamo decollare che non è troppo lunga.
Non sarebbe meglio partire con metà carburante e fare il pieno in un aeroporto con pista più lunga?
Il Signor R. mi assicura che ce la faremo.
Il giorno successivo, 8 Luglio, la prima tratta del nostro volo sarà da San Martin (California) a Great Falls (Montana).
L'aereo caricato al massimo, con carburante abbastanza per sette ore di volo e controllato nei minimi particolari.
Il pilota rulla all'inizio estremo della pista, innesta i freni, da tutto motore e quando la massima potenza è raggiunta, rilascia i freni.
Sentiamo immediatamente la forza di accelerazione e le ruote dell'aereo si staccano a 200 metri dalla fine della pista confermando così le previsioni del pilota.
Si sale a 8000 metri e si sorvolano le montagne della Sierra Nevada.
Non vedremo una singola nube per tutto il percorso.
Atterriamo a Great Falls con il sole ancora alto all'orizzonte.
Ancora si fa il pieno sino all'ultima goccia. Si telefona alla Dogana informandoli delle nostre intenzioni e dandogli i nostri nomi e numeri del passaporto; uno Statunitense, uno Italiano e uno Svizzero. Si compila il piano di volo e si parte per Winnipeg (Canada). Per un paio di ore il cielo rimane privo di nubi, ma mentre il sole scende, il tempo cambia.
Entriamo in nube ma non siamo preoccupati perchè il Radar Meteo ci indica che non ci sono temporali sulla nostra rotta.
Ora è buio pesto e ci rendiamo conto che alcuni strumenti importanti non sono illuminati.
La pila tascabile sempre pronta per le emergenze ci sarà molto utile. Guardiamo dal finestrino e le luci di posizione alle estremità delle ali riflettono pioggia e neve turbinanti.
Con la pila tascabile osserviamo attentamente le ali perché non ci sia formazioni di ghiaccio che richiederebbe un cambio di altitudine; ma non arriveremo mai a quel punto.
Siamo ora in contatto Radar con la Torre di controllo di Winnipeg che ci prenderà per mano e ci condurrà all'inizio della pista.
Sbuchiamo dalle nubi, sempre buio assoluto tutt'intorno ma con le luci accoglienti della pista proprio a poche centinaia di metri di -fronte a noi; molto confortante.
Piove ancora a dirotto ma atterreremo senza problemi. Questa sera andremo a letto senza cena perchè tutti i ristoranti sono già chiusi.
Da Winnipeg si decolla per Thompson (Canada) che si trova a 600 Km. verso Nord.
Quest'area è coperta da immense foreste e laghi grandi e piccoli. Ci sono tre strade che partono dal paese: una verso est, una verso ovest e una verso sud.
A nord ci sono foreste e laghi per un po', e poi......niente: il Polo Nord.
Le 7000 anime di Thompson vivono sui proventi di una miniera di rame e della pesca sportiva che è molto fiorente durante l'estate. Durante l'inverno fanno del loro meglio per sopravvivere a una temperatura di 60 gradi sotto zero.
Il mattino successivo si decolla verso Nord-Est attraversando l’Hudson Bay; quasi 2000 Km di acqua per lo più ghiacciata.     A metà di questa tratta così distante da ogni segno di civiltà ho pensato che se fossimo stati costretti ad un ammaraggio forzato e assumendo di sopravvivere, nessuno sarebbe stato capace di raggiungerci.
Atterriamo a Frobisher (Canada), ora chiamata lqaluit, dove il sole scende al di sotto dell'orizzonte per un'ora e risorge.
In questo luogo non hanno mai buio dalla metà di Giugno alla fine di Settembre.
E' l'ultimo segno di civiltà nel Nord-Est del Canada. Si rulla al distributore di benzina, si spegne il motore e si pensa come ottenere carburante.
Forse perché sono le 23:00 ed è Sabato, tutto è chiuso a chiave.
Finalmente un camioncino si avvicina e l'autista ci indica un bidone da 120 litri lì vicino.
"Eccolo il vostro carburante".
"Avete una pompa a mano"? uno di noi chiede.
"No" dice l'autista.
Non descriverò come abbiamo alzato il bidone da 115 Kg. sul pianale del camioncino che era cinque cm. al di sopra del serbatoio dell’aereo; è una storia a parte.
Ora dobbiamo decidere chi di noi quattro sarà il fortunato che dovrà succhiare la prima boccata di carburante che inizierà il trasferimento dal bidone al serbatoio.
Il nostro Sig. R. si offre volontariamente.
A mezzanotte, ancora in piena luce, ci sediamo a tavola per una cena a base di filetto di Alce e ce ne andiamo a riposare;
Il giorno seguente, Domenica mattina, ci si dirige a est attraverso il primo tratto dell'Oceano Atlantico e si atterra a Nook (Groenlandia). Possiamo dare una occhiata alla magnifica costa e fiordi. Si fa il pieno di nuovo e si decolla per Reykjavík (Islanda) sorvolando ghiacciai e l'immensa distesa del banco di neve che copre la Groenlandia, e di nuovo sull'Oceano Atlantico per tre ore di volo.
Reykjavík ci accoglie, si fa il pieno, si cena e si decolla per Copenaghen (Danimarca) a mezzanotte in piena luce. Questa sarà la più lunga tratta sullo Oceano.    Il sole è sotto l'orizzonte-ma lo vedremo fra un'ora. In questi lunghi tratti, a turno, ci appisoliamo o studiamo. i Manuali di strumenti e sistemi che non conosciamo ancora a fondo, che però non sono essenziali al volo.
Copenaghen è il primo scalo in terra europea.
Atterriamo, e durante l'attesa del Funzionario Doganale, i miei due compagni di viaggio allineano tre sedie a mo’ di letto nella sala d'aspetto, si sdraiano, si addormentano russando tanto forte da risvegliare i morti.
Penso proprio che li lascerò dormire sino a quando il Funzionario si farà vedere.
A mezzogiorno si decolla passando attraverso uno spesso strato di nubi evitando un paio di nubi temporalesche.
Ci si dirige verso sud sorvolando la Germania, la Svizzera e te Alpi senza vedere un singolo metro quadrato di terreno. Siamo al di sopra di un immenso strato di nubi che sale pian piano al nostro livello, costringendoci a sfiorare le loro cime.
E' ora di cominciare a scendere nella Valle Padana per il nostro ultimo atterraggio.
Le nubi si diradano e si trasformano in candidi cumuli torreggianti. Si possono ora riconoscere le città ed il paesaggio che abbiamo sorvolato tante volte. Atterriamo nella nostra città natale, Modena, dopo 33 ore di volo.
Sono le cinque del pomeriggio con il sole ancora alto sull'orizzonte; tanto abbagliante da dovere usare gli occhiali da sole. Non ho mai visto il cielo così brillante sulla mia città prima d'ora; o è soltanto un'impressione?
Come si spegne il motore per l'ultima volta,    i nostri amici piloti circondano l'aereo, lo toccano, lo accarezzano, guardano, commentano e vanno in estasi.
Sono tutti verdi dall'invidia ma contenti che siamo arrivati sani e salvi sin da San Francisco".

Urio BERTELLI

In questa sezione verranno inseriti i racconti e le foto dei voli dei nostri soci per una loro condivisione.

Ciascun socio che si registri sul sito potrà inviare i suoi reportage al webmaster per la sua successiva pubblicazione.

Per scrivere un articolo, dopo aver effettuato il login, cliccare sul menu che comparirà in alto a destra ("Editor") e scrivere semplicemente il proprio racconto inserendovi eventualmente anche le foto.

E' facile, provate!

NOTA! Questo sito utilizza i cookie e tecnologie simili.

Se non si modificano le impostazioni del browser, l'utente accetta. Per saperne di piu'

Approvo

Informazione sull´utilizzo dei cookie per questo sito

L´utilizzo dei cookies è finalizzato a rendere migliore l´esperienza di navigazione sul nostro sito. Se continui senza cambiare le tue impostazione, accetterai di ricevere i cookies dal sito www.aeroclubsassuolo.it. In ogni momento potrai cambiare le tue impostazioni relative ai cookies: in caso le impostazioni venissero modificate, non garantiamo il corretto funzionamento del nostro sito. Alcune funzioni del sito potrebbero essere perse, non riuscendo più a visitare alcuni siti web. Per saperne di più, leggi le nostre informazioni sui Cookies. - See more at:
www.aeroclusassuolo.it/cookies

 

Informazione sull´utilizzo dei cookie per questo sito

L´utilizzo dei cookies è finalizzato a rendere migliore l´esperienza di navigazione sul nostro sito. Se continui senza cambiare le tue impostazione, accetterai di ricevere i cookies dal sito Volvo. In ogni momento potrai cambiare le tue impostazioni relative ai cookies: in caso le impostazioni venissero modificate, non garantiamo il corretto funzionamento del nostro sito. Alcune funzioni del sito potrebbero essere perse, non riuscendo più a visitare alcuni siti web. Per saperne di più, leggi le nostre Informazioni sui Cookies. - See more at: http://www.volvotrucks.com/trucks/italy-market/it-it/Applications/cookies-statement/Pages/cookies-statement.aspx#sthash.RmyUYEmy.dpuf

Informazione sull´utilizzo dei cookie per questo sito

L´utilizzo dei cookies è finalizzato a rendere migliore l´esperienza di navigazione sul nostro sito. Se continui senza cambiare le tue impostazione, accetterai di ricevere i cookies dal sito Volvo. In ogni momento potrai cambiare le tue impostazioni relative ai cookies: in caso le impostazioni venissero modificate, non garantiamo il corretto funzionamento del nostro sito. Alcune funzioni del sito potrebbero essere perse, non riuscendo più a visitare alcuni siti web. Per saperne di più, leggi le nostre Informazioni sui Cookies. - See more at: http://www.volvotrucks.com/trucks/italy-market/it-it/Applications/cookies-statement/Pages/cookies-statement.aspx#sthash.RmyUYEmy.dpuf
Informazione sull´utilizzo dei cookie per questo sito

L´utilizzo dei cookies è finalizzato a rendere migliore l´esperienza di navigazione sul nostro sito. Se continui senza cambiare le tue impostazione, accetterai di ricevere i cookies dal sito Volvo. In ogni momento potrai cambiare le tue impostazioni relative ai cookies: in caso le impostazioni venissero modificate, non garantiamo il corretto funzionamento del nostro sito. Alcune funzioni del sito potrebbero essere perse, non riuscendo più a visitare alcuni siti web. Per saperne di più, leggi le nostre Informazioni sui Cookies. - See more at: http://www.volvotrucks.com/trucks/italy-market/it-it/Applications/cookies-statement/Pages/cookies-statement.aspx#sthash.RmyUYEmy.dpuf

Vai all'inizio della pagina